giovedì 1 febbraio 2024

14. Quando e perché prendere un secondo cane

Affiancarci la compagnia di un altro cane è una cosa saggia che si può fare in qualsiasi momento, a qualsiasi età del nostro amico peloso. Ma la cosa è particolarmente utile e, anzi, salutare, quando per me inizierà il difficile percorso della vecchiaia.
Questo perché, avere a fianco un mio simile, soprattutto se cucciolo o comunque più giovane di età, mi stimolerà ad essere più attivo e reattivo, con sicuri ed evidenti risvolti benefici sia dal punto di vista fisico sia della mia salute mentale. È vero che, essendoci ormai noi cani evoluti da semplici animali domestici alla più complessa figura di "animale sociale", il vero e unico nostro branco siete voi umani, ma in ogni caso la presenza di un mio simile  mi aiuterà a combattere la noia e l' ansia di notte e quando voi non siete in casa, incidendo in modo determinante sul mio equilibrio psicologico.
Anche quando comincerò ad avere gli acciacchi della vecchiaia, a fare fatica ad alzarmi e a camminare, la presenza al mio fianco di uno mio simile mi stimolerà in modo sorprendente a superare quelle difficoltà iniziali, con evidenti benefici sulla mia tenuta nel tempo.
Insomma, quando mi avvierò inesorabilmente sul viale del tramonto, per me sarà un toccasana avere vicino un altro pelosetto che mi distragga dai fastidiosi inconvenienti dell'età che avanza. E anche per voi, quando arriverà il momento che dovremo lasciarci, sarà più facile accettare e superare il dolore della mia perdita.
Cominciamo con il dire che avere due cani in casa non raddoppia esattamente i compiti e le fatiche. È un po' come avere due figli gemelli: preparare la pappa per uno o per due cambia poco (con il vantaggio che poi i cani mangiano da soli, i bambini no). Anche le uscite per i bisogni non si raddoppiano, al massimo si allungano un po' i tempi. E così le puntate dal veterinario per vaccini e visite di routine.
NON SOLO: la presenza di un cane anziano come me contribuirà a ridurre e condizionare l'esuberanza del mio nuovo compagno più giovane, sia dentro che fuori casa. Soprattutto, contribuirà a ridurre significativamente, se non addirittura ad annullare, i cosiddetti danni collaterali di un cucciolo in casa (bisogni fuori posto, mobili rosicchiati, ecc.). Il cane più giovane tenderà infatti, per emulazione, a "prendere esempio" dal comportamento del cane più anziano. In molti casi sarà possibile evitare anche del tutto l' uso del kennel o di recinti, raccomandatissimi invece nel caso di un cucciolo da solo in casa, almeno nei primi mesi. ATTENZIONE, però. Il nuovo cane tenderà ad emulare pregi e difetti del cane più anziano. Quindi dovrete stare attenti a non fargli ereditare qualche antipatico vizietto che io, con l' età, potrei aver assunto.
Ora l' ultimo dilemma: maschio o femmina? Allora, se abbiamo in casa un cane già sterilizzato, maschio o femmina che sia, non abbiamo problemi e possiamo scegliere liberamente. Dovrete solo stare attenti i primi giorni affinché entrambi trovino il loro equilibrio per una piacevole convivenza. Se poi il secondo cane introdotto è un cucciolo, nella maggior parte dei casi risulterà più agevole il compito di farlo accettare dal cane più anziano, maschio o femmina che sia.
Se invece avete un cane non sterilizzato, dovrete porvi il problema. In questo caso o optate per un secondo cane dello stesso sesso, oppure dovrete necessariamente prevedere la sterilizzazione di uno o di entrambi prima che il secondo cane raggiunga la piena maturità sessuale.

mercoledì 12 ottobre 2022

13 - In vacanza con o senza Fido

Se c'è un momento in cui il peso e la responsabilità della presenza di noi cani in famiglia si sente in modo particolare è quando si programma una vacanza. "E il cane? Lo portiamo o non lo portiamo?". È la domanda classica che ci si pone.

Bene, vediamo come affrontare con coscienza e serietà questo dilemma in modo da non dover poi assistere a quelle pietose scene di poveri animali abbandonati in autostrada increduli e disorientati e, nonostante tutto, speranzosi che prima o poi i loro padroni torneranno a prenderli. 



Innanzitutto niente panico. Esitono soluzioni che consentono sia di portarci con voi, senza condizionarvi più di tanto la vacanza, sia di lasciarci in mani esperte e premurose che non ci faranno mancare nulla. Vediamole.

Per prima cosa è opportuno valutare se la meta delle vostre vacanze e il mezzo di trasporto per raggiungerla sono compatibili con la nostra presenza. Certo, se pensate di andare in aereo ai Caraibi, sul Mar Rosso o in Usa o in Australia, o in crociera sul Mediterraneo, l'idea di portarci con voi non dovrebbe nemmeno sfiorarvi, specialmente se parliamo di cani di taglia media o grande che finirebbero per dover viaggiare assiepati nella stiva in condizioni non certo ideali. Ma anche per quelli di noi di piccola taglia, che potrebbero stare tranquillamente accanto a voi, le lunghe traversate non sono certo consigliate. Tanto meno se si tratta di tappe forzate per visitare più luoghi possibili nell'arco di una stessa giornata.

Per distanze meno impegnative, magari da percorrere in auto o anche in treno, invece, la nostra presenza può essere non così di intralcio e alla fine anche divertente e rilassante sia per voi che per noi. Ormai Internet ci consente di poter selezionare in anticipo e con estrema facilità luoghi e strutture idonee ad ospitare anche noi cani e da qualche anno sempre più numerose sia in Italia che in tutta Europa. Sia in estate, sia in inverno.

Dunque, se decidete di portarci con voi armatevi di pc, tablet, smartphone e, soprattutto, di tempo e pazienza, e cominciate a selezionare strutture e o villaggi nei quali è consentito di portare animali da compagnia al seguito. Su Internet, attraverso una semplice ricerca attraverso Google, troverete una serie di portali specializzati proprio nel fornire pacchetti di soggiorni con cani e gatti.

CONSIGLIO: non fermatevi alle apparenze, ma guardate bene le soluzioni proposte e soprattutto leggete le recensioni lasciate da utenti che hanno fatto l'esperienza prima di voi. Nei loro commenti spesso potrete trovare informazioni utili per capire se la struttura fa veramente al caso vostro. Se avete dubbi chiamate direttamente e parlate con un responsabile per avere tutti i chiarimenti che vi servono. Primo fra tutti, se il cane può dormire con voi in stanza, se la struttura dispone di un servizio di dog sitting e/o di aree attrezzate a noi riservate, ecc. Nel caso, nei primi mesi di adozione del cane, abbiate adottato i principi delle regole di base di cui abbiamo parlato a parte,  soprattutto quella di lasciarci nel kennel quando voi non ci siete, avrete sicuramente molte meno difficoltà sia di notte sia nelle ore diurne quando andrete a fare attività per le quali non potete portarci con voi. Per noi sarà come aver portato al seguito la nostra camera da letto, per cui cambierà davvero poco o niente e vivremo la vacanza senza stress e tensioni.

Se invece non potrete portarci con voi in vacanza, avrete due soluzioni: o un dog sitter che verrà in casa due o tre volte al giorno per farmi mangiare e portarmi fuori a passeggio; oppure potrete affidarci a una struttura di pensione per cani.

La prima soluzione ha il vantaggio di non farci vivere lo stress di un cambio di luogo e di abitudini ma con lo svantaggio di costringerci a stare molte ore da soli durante il giorno. La seconda soluzione ci costringe ad un cambio radicale delle nostre abitudini ma con il vantaggio di poter socializzare con altre persone e di stare in compagnia di altri cani.

La scelta dipende un po' sia dalla convenienza economica, sia dalle abitudini e dal carattere del vostro cane. Anche qui, per entrambe le soluzioni, controllate bene le referenze delle persone o delle strutture, chiedete a persone che hanno già fatto questa esperienza e, soprattutto, fate delle prove di qualche giorno prima di lasciarci definitivamente nelle mani di un dog sitter o dietro la recinzione di una pensione per cani. Questo consentirà a noi di prendere familiarità con i luoghi o con le persone e, soprattutto, di acquisire la consapevolezza che non si tratta di un abbandono ma che presto verrete a riprenderci. Quindi le prime volte ci lascerete sono per pochi minuti, una mezz'oretta al massimo, magari con voi presenti, per poi prolungare i tempi le volte successive.

IMPORTANTE: lasciate sempre al dog sitter o al centro cinofilo, oltre al nostro libretto sanitario, un appunto con tutte le nostre esigenze dal punto di vista alimentare e della salute e i numeri di telefono e l'indirizzo del vostro veterinario e della eventuale clinica di riferimento nel caso dovessero presentarsi urgenti problemi di salute.

Quindi, buone vacanze!


martedì 4 ottobre 2022

12 - La socializzazione

Fatto il terzo vaccino e cominciate le regolari uscite quotidiane, ora ci aspetta un compito importante: la socializzazione. Che cosa vuol dire? Che devi aiutarmi, giorno dopo giorno, a scoprire il mondo che mi circonda. Un mondo fatto di luci, ombre, odori e soprattutto rumori che io ancora non conosco e che, come tutte le cose nuove, all'inizio mi incutono timori e sospetti che tu, con la tua sicurezza, dovrai aiutarmi a superare.



FAI ATTENZIONE, perché non hai molto tempo a disposizione. La fase della socializzazione, infatti, dura solo fino al compimento dei sei mesi, dopodiché non c'è più spazio per questo processo conoscitivo e, da allora in poi, tutto quello a cui mi troverò di fronte e che non avevo conosciuto prima e a cui non ero abituato, sarà per me fonte di apprensione e di paura, con reazioni e conseguenze imprevedibili. E, tenuto conto che quando sarò pronto per uscire con tranquillità al completamento del processo vaccinale avrò almeno tre mesi, capisci bene che il tempo che resta a disposizione per la socializzazione è davvero poco.

IN COSA CONSISTE la socializzazione - Nulla di stravolgente o di complicato. Praticamente ogni giorno dovrai aiutarmi a scoprire cose nuove e ad interpretare il mondo esterno che io ancora non conosco, a cominciare dagli altri animali (oltre me) e le persone (oltre te e la tua famiglia che siete il mio branco). Quindi ogni giorno dovrai approfittare della passeggiata quotidiana per allargare i miei orizzonti. Comincerai con il variare e l'ampliare il percorso che mi fai fare per i bisogni fisiologici, aggiungendo gradatamente nuove esperienze: strade con un maggiore via vai di persone (favorendo di volta in volta incontri sempre più ravvicinati), aree utilizzate per il passeggio con i cani (all'inizio meglio se tutti al guinzaglio).

Quindi, sempre gradatamente e a piccole dosi, proseguirai con strade sempre più affollate e trafficate, dal negozietto di frutta e verdura al mini-market per poi arrivare al supermercato e al centro commerciale. Dalla stazione degli autobus a quella dei treni per poi approdare in aeroporto.

Qualcosa rimarrà inevitabilmente fuori, ma non ti devi preoccupare. Questo percorso fatto insieme instaurerà il giusto rapporto di fiducia e rispetto tra me e te per cui, a quel punto, sarò pronto a seguirti ovunque perché la tua sicurezza sarà la mia sicurezza. Su qualche novità ti sarà un po' più difficile convincermi, ma vedrai che alla fine ce la farai.



LA COSA IMPORTANTE è che, di fronte alle mie paure, tu mostrerai fermezza e sicurezza nell'andare avanti. Io guarderò te e se tu sarai tranquillo rispetto a quanto ci accade intorno e indifferente alle mie paure o titubanze, io troverò la forza e il coraggio per affrontare ogni situazione. E, mi raccomando, MAI E POI MAI cercare di rassicurarmi con coccole e parole dolci di fronte alle mie titubanze: non faresti altro che rafforzare le mie paure.

giovedì 8 ottobre 2020

11 - Guinzagio e museruola, le regole

Girano molte fake-news sull'uso di collari e museruola quando si passeggia in città con il proprio cane. Vediamo di fare ordine in base a quello che dice effettivamente la legge.



Premessa. Cominciamo con un concetto di buon senso. Voi padroni che ci portate in giro siete responsabili non solo della nostra salute e del nostro benessere ma anche e soprattutto dei nostri comportamenti verso il mondo esterno. Dunque, anche se il vostro cane è ben addestrato ed obbediente, dovete considerare che voi non sarete mai in grado di prevedere l'imponderabile: da un bambino che corre con la palla a un gatto che ci attraversa la strada (sollecitando così in entrambi i casi il nostro istinto predatorio) o ad un evento esterno improvviso (visivo, sonoro, olfattivo) che può sollecitare fino all'imprevedibile la nostra soglia di reazione. Quindi, anche se siete certi di poter controllare il vostro cane, quando siete per strada, in mezzo alla gente e alle auto, usate SEMPRE il guinzaglio.

LA NORMATIVA - C’è una ordinanza ministeriale che disciplina gli obblighi per i proprietari di cani riguardo all’utilizzo di guinzagli e museruole. Si tratta dell'ordinanza n.209 del 6 agosto 2013 emanata dal Ministero per la Salute. Dopo aver premesso che <<Il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell'animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali o cose provocati dall'animale stesso>> e che di conseguenza <<Chiunque, a qualsiasi titolo, accetti di detenere un cane non di sua proprietà ne assume la responsabilità per il relativo periodo>>, l'ordinanza dispone che <<ai fini della prevenzione di danni o lesioni a persone, animali o cose il proprietario e il detentore di un cane>> devono <<utilizzare sempre il guinzaglio di misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell'animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni>> nonché <<portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l'incolumità di persone o animali o su richiesta delle autorità competenti>>. 

Quest'ultimo punto è un po' controverso. In realtà quasi nessuno va in giro con la museruola in tasca, salvo non si tratti di un cane con tendenze aggressive verso gli umani o verso altri animali. E, del resto, la richiesta da parte delle autorità di far indossare la museruola al cane non può che arrivare nei casi in cui il cane mostri appunto segni di aggressività. Ma se il cane mostra tali segni, il padrone dovrebbe saperlo benissimo e in questo caso non mancherà di portarsi dietro la museruola. Ecco quindi che non può esistere un obbligo assoluto a portarsi dietro la museruola per qualsiasi tipo di cane, ma tale necessità potrebbe determinarsi nel momento in cui l'animale mostri atteggiamenti a rischio e qui potrebbe scattare l'obbligo e anche l'eventuale sanzione.

La museruola diventa invece d'obbligo (ovviamente insieme al guinzaglio) nei casi in cui decidiate di portare il cane sui mezzi pubblici. Questo non solo per evitare spiacevoli conseguenze ma anche per garantire la serenità dei passeggeri per il fatto che possono esserci persone che hanno un incontrollabile timore nei confronti dei cani o degli animali in genere. Se però il mezzo pubblico è troppo affollato l’autista può decidere di negare l’accesso al cane. Sono ammessi, infatti, circa 3-4 cani per autobus. I cani guida per non vedenti sono sempre ammessi gratuitamente, a meno che il non vedente sia assistito da accompagnatore con viaggio gratuito. In caso l’autobus sia extraurbano le limitazioni sono maggiori. Il cane è ammesso solo se di piccola taglia e dotato di museruola e guinzaglio. A Milano e a Roma su ogni mezzo di trasporto non possono stare più di due cani per volta. Sono ammessi i cani guida dei non vedenti con museruola e guinzaglio. I cani di piccola taglia vanno tenuti in braccio, quelli ti taglia media nelle ore non di punta. I cani da caccia, in particolare, possono essere portati fino alle 8 del mattino e dalle 20 in poi.

IMPORTANTE - In molti casi, sui mezzi pubblici noi cani siamo tenuti a pagare il biglietto.Vediamo alcuni casi...

Il regolamento dei mezzi pubblici dice che ogni passeggero è tenuto a pagare il biglietto per salire a bordo ed utilizzare il servizio di trasporto. Sempre con le eventuali eccezioni decise localmente. A Milano e a Roma il cane deve pagare il biglietto e deve salire sulla prima o ultima carrozza del tram o della metro. A Torino e a Bari, se di piccola taglia e in braccio al padrone, il cane non paga. Quelli di taglia media non sono ammessi. A Napoli il biglietto si paga in base alla taglia: quelli piccoli non pagano, quelli di taglia media sì. In generale la tariffa da pagare è stabilita dalla singola azienda di trasporto. I cani guida viaggiano sempre gratuitamente.

LE SANZIONI - Attenzione, in caso di danni a terzi (persone,animali o cose) a causa del comportamento del vostro cane, potreste trovarvi a doverne rispondere non solo sul piano civile ma anche penale. La responsabilità civile implica il risarcimento pecuniario del danno patito da terzi; la responsabilità penale comporta l’applicazione di una sanzione (pecuniaria o restrittiva della libertà personale) nel caso si tenga, con volontà o per colpa (negligenza), un comportamento vietato dalla legge.

Nel caso venga riconosciuta una negligenza da parte vostra nella gestione del cane, potreste anche essere obbligati dai locali servizi veterinari a dover svolgere specifici percorsi formativi per i proprietari di cani, istituiti in base al decreto ministeriale 26 novembre 2009, con rilascio di un attestato di partecipazione denominato patentino. Ovviamente, in questo caso, le spese del corso sono a totale carico del proprietario del cane.


giovedì 10 settembre 2020

10 - Collare o pettorina?

E già.... il dubbio attanaglia tutti i neo possessori di un cane. E non solo. E il web o i social in questo caso non aiutano: troverete centinaia di fan dell'uno o dell'altra, tutti con motivazioni più o meno ugualmente credibili e convincenti: "la pettorina insegna al cane a non tirare", "il guinzaglio crea problemi alla respirazione"... e bla bla bla fino alla monotonia.



Beh, io sono un fan del collare e per provare a convincervi vi giro una domanda. Mamma cane e papà cane dove ci prendono per portarci da qualche parte o per darci una strattonatina quando da piccoli facciamo i birichini? Per la collottola, quindi sul collo. É da qui che noi cani percepiamo un comando. Una leggera pressione attraverso il guinzaglio ci farà capire se dobbiamo girare o rallentare la marcia; una decisa strattonata sarà l'equivalente di uno schiaffone che ci farà capire che quello che stiamo facendo in quel preciso momento non è corretto e che dobbiamo evitare di ripetere quel comportamento se non vogliamo prendere un altro sonoro ceffone.


Se ci togliete  questo importante strumento di traduzione e di interpretazione del comando, mi dite come faremo poi noi a capire che cosa volete? Provate a fare un salto in un centro di addestramento cinofilo e guardate che cosa usano per insegnare gli esercizi di obbedienza: solo ed esclusivamente il collare. Di tutti i tipi (grandi, piccoli, di cuoio, di stoffa, stretti, larghi, fissi o a scorrimento) ma solo ed esclusivamente collari.


Troverete invece cani con la pettorina nei corsi di attacco e difesa, dove gli stessi vengono trattenuti a forza dai conduttori per poi essere lanciati contro i figuranti (che impersonano appunto la figura dell'aggressore). E quindi potete credere alla tesi che la pettorina insegna a noi cani a non tirare in passeggiata? Semmai il contrario.


Se avete un cane grande e possente, provate a fermarlo con la pettorina: vi trascinerà in giro per tutto l'isolato, se va bene. Nella peggiore delle ipotesi, rischiate una rovinosa caduta con conseguente trascinamento per qualche metro. Una decisa strattonata, invece, sarà sufficiente per qualsiasi cane, qualunque sia la sua stazza. Ovviamente ben proporzionata!


Anche un labrador come me, e parliamo del cane tra i più mansueti in assoluto, con la pettorina sarà un cane difficile da controllare. Del resto basta guardare i labrador da lavoro quando e perché indossano la pettorina: nelle attività in acqua (riporto e salvamento) e nella funzione di cani-guida  per non vedenti o per disabili.


Quindi, in conclusione, usate tranquillamente il collare e vedrete che il nostro "colloquio" ne trarrà giovamento. Sul tipo di collare potete sbizzarrirvi come volete su grandezza, materiali e colori. Tenete sempre a mente che il collare deve trasmetterci il comando nel modo più chiaro e veloce possibile, anche in base alle nostre caratteristiche morfologiche. Insomma, serve un collare che noi cani siamo in grado di "sentire".


Una sola RACCOMANDAZIONE: evitate di usare collari di metallo a scorrimento (detti anche a strozzo),  a meno che non siate addestratori o stiate facendo un corso di addestramento con il vostro cane. Se li usate, in passeggiata raddoppiate il collare (fissando l'anello di scorrimento a una delle maglie in modo che resti fisso e non scorra). Il collare a scorrimento deve essere usato con parsimonia e, soprattutto, con competenza.


Ecco, spero di avervi in qualche modo convinto sulla mia preferenza verso il collare, rispetto alla pettorina. Se poi volete un cane da slitta, allora... fate pure!


mercoledì 15 aprile 2020

9 - La passeggiatina

Attenzione. Non lasciatevi ingannare dal diminutivo. Non si tratta di una cosa di poco conto ma di uno degli aspetti più importanti che riguardano la mia cura quotidiana e, quindi, il mio benessere e la mia salute. Innanzitutto chiariamo una cosa fondamentale: si tratta della MIA e non della vostra passeggiata, quindi predisponetevi di conseguenza, altrimenti poi non lamentatevi perché avete un cane che tira al guinzaglio! 


Ma andiamo per gradi. Vediamo insieme l’abc della passeggiata. 

Innanzitutto quando (a): un cane adulto ha bisogno di uscire almeno tre volte al giorno, quindi con un intervallo di 8 ore che, tra l’ultima uscita della sera e quella del mattino seguente, può essere anche allungato di massimo un paio d’ore (quindi 10 invece di 8). Se invece si tratta di un cucciolo, è ovvio che dovrete abituarlo gradualmente, accorciando all’inizio gli intervalli e aumentando di conseguenza il numero delle uscite. Per un cane anziano, invece, dovrete regolarvi in base alle esigenze che manifesta e alle eventuali patologie che presenta. IMPORTANTE: non fate conto sul fatto che noi cani, se vogliamo, sappiamo farci capire. Non sempre è così: ci sono cani che resistono e pazientano in assoluto e apparente silenzio, ma con il rischio di gravi danni al loro equilibrio renale. Così come c’è anche chi non aspetta e ve la molla in casa… 

Abbiamo visto quando, ora vediamo dove (b): certo, l’ideale sarebbe avere uno spazio verde fuori o appena fuori casa. Ma in città non è sempre così. Ci dovremo pertanto accontentare di un ampio giro dell’isolato, oppure di un tratto di strada da fare a piedi fino ad arrivare al primo spazio verde utile. L’importante è che mi portiate a passeggiare in un’area poco trafficata, con poca concentrazione di gente e anche di altri cani, per evitare distrazioni come si dice… “nel momento del bisogno”. 

Ed ora l’aspetto più importante, come (c): torniamo alla premessa che vi ho fatto <E’ la mia passeggiata, non la vostra>>. Quindi, per prima cosa, cercate di pensare prima alle mie esigenze, poi alle vostre. Se volete unire l’utile (per voi) al dilettevole (per me), mettetevi bene in testa che la prima parte della passeggiata è dedicata a me. Espletate le mie esigenze, potrete allungare il giro dove e come volete. Ma non basta. Se il cane, come me, è un maschio, avrà bisogno di un giro più lungo che permetta di unire la necessità fisiologica di fare pipì a quella di “marcare” il territorio. Una femmina, invece, espleterà questa sua esigenza in una sola volta, al massimo due. 


In ogni caso, che io sia femmina o maschio, non dimenticate MAI che sono un cane. Quindi, f a t e m i f a r e i l c a n e. Non stupitevi e, soprattutto, non innervositevi se mi fermo ad annusare ogni pochi passi. Questa è invece la mia attività principale: così riesco a tracciare il passaggio degli altri cani e a ricavarne una sorta di radiografia sulla razza, il sesso e la grandezza di chi mi ha preceduto nel passaggio. NON tiratemi per il guinzaglio, lasciatemi concentrare. Sarò io a rimettermi in marcia non appena sarò soddisfatto, quasi sempre dopo aver lasciato a mia volta una traccia per chi verrà dopo. 


A tal proposito, non stupitevi se mi vedrete inerpicarmi nell'alzare la zampa posteriore (ovviamente se sono un maschio) fino al limite del ribaltamento. Anche noi cani, a volte, bluffiamo un po’. E questo è uno dei casi: far credere a chi ci annuserà dopo che siamo ben più alti e possenti di quanto lo siamo nella realtà. Concedeteci qualche piccolo vezzo… 


Vedrete che se avrete seguito questi consigli all’inizio, poi, nella parte restante della passeggiata, quando invece dovrete smarcarvi insieme a me tra la folla sui marciapiedi, sarò obbediente ed educato quanto basta, senza stressarvi e costringervi a fastidiose tirate per il guinzaglio. 


Un’ultima raccomandazione, che non dovrebbe servire a persone educate e civili ma che è bene fare, viste le condizioni di molte strade e di molti marciapiedi. Dando per scontato (ma purtroppo neanche tanto) che un buon proprietario di cane si preoccupi di raccogliere le deiezioni, è evidente che altrettanto non si può fare per la pipì. E’ bene però fare in modo che queste funzioni vengano fatte espletare a noi cani sulle strade che, teoricamente (a Roma molto teoricamente) vengono periodicamente pulite. Se passeggiate su un marciapiede, fate in modo di tenerci almeno sul lato strada e non lato muro. Lì non pulirà mai nessuno e poiché noi cani tendiamo a farla dove l’ha fatta il nostro predecessore, capite bene che il muro finirà per trasformarsi presto in una latrina, con esalazioni insopportabili soprattutto nei periodi caldi. 


Questo è un aspetto importante, perché poi si finisce quasi per odiarsi tra possessori e non possessori di cani. E anche noi cani finiamo per essere malvisti per colpe che non sono le nostre ma dei nostri padroni. Poi non lamentatevi se vengono presi provvedimenti restrittivi che finiscono per complicarvi la vita…

venerdì 19 aprile 2019

8 - Chi è il capobranco?

Quella del capobranco è una figura importante e insostituibile per noi cani e anche per il giusto equilibrio tra noi e voi all’interno della famiglia. Ogni cane ha bisogno di individuare una figura di riferimento, una sorta di tutor, all’interno della sua nuova famiglia, dal quale attingere sicurezza e insegnamenti. 


La parola capobranco, che si usa abitualmente, è in realtà impropria. Il capobranco, mutuato dal comportamento dei lupi, non esiste nel nostro mondo in quanto non esiste più la sottomissione assoluta. Noi cani di oggi cerchiamo soltanto una o più figure di riferimento all'interno del nostro branco (che è la famiglia umana che ci ospita) dalle quali ricevere le regole e le indicazioni su come dobbiamo comportarci. Quindi: o siete in grado di indicarcelo voi, oppure scegliamo noi sulla base del nostro istinto. 


Niente paura. Scegliere un capobranco non vuol dire prendere ordini solo da lui e ignorare il resto della famiglia. Anzi, imparerete che noi cani, alla fine, sceglieremo più sog­­getti di riferi­men­to, a seconda delle esigenze. Ad esem­pio il compagno di giochi ideale, che andremo a cercare e a stimolare ogni volta che deside­ria­mo un po’ di svago, o il nostro <<esteti­sta>> di fiducia, dal quale accetteremo più di buon grado le attività quotidiane di cura dell’igiene o di toelettatura. Figure queste che non necessariamente coincideranno con quella del "capobranco". 


Come farsi scegliere? Beh, non è difficile. Basta assumere nei nostri confronti, sin dall’inizio, un ruolo che sia per noi di riferimento. Quello di un professore, umano e severo quando serve, che ci sappia indirizzare, anticipare e, soprattutto, infonderci quella sicurezza che spesso ci manca. Insomma, quella persona che sappia conquistarci con il carisma e la concretezza delle azioni, più che con le coccole o golose ricompense. Una sua carezza di compiacimento, sarà per noi la più gradita delle ricompense. 


<<Equilibrio>> è la definizione di sintesi per riconoscere il perfetto capobranco. Equilibrio nel dialogo, nel gioco, nelle ore che si trascorrono insieme. Un vero capobranco non deve mai eccedere, in nulla: severo quanto basta, giocherellone con parsimonia, ma, soprattutto, risoluto e deciso quando serve. Un suo comando non deve essere mai ripetuto due volte. E, altrettanto importante, quando rispondiamo bene a un suo intendimento non deve mai mancare, da parte sua, un cenno di riconoscimento che ci gratifichi e ci faccia capire che è soddisfatto del nostro comportamento. 


Un rapporto di stima reciproca, come in un matrimonio perfetto, dove ognuno ha fiducia nell’altro, nel rispetto dei rispettivi ruoli. E’ così che il binomio si forma e si consolida nel tempo.

14. Quando e perché prendere un secondo cane

A ffiancarci la compagnia di un altro cane è una cosa saggia che si può fare in qualsiasi momento, a qualsiasi età del nostro amico peloso. ...