giovedì 14 marzo 2019

5 - Una volta a casa

L’arrivo a casa e la familiarizzazione con il nuovo ambiente costituiscono un’altra tappa importante della mia esistenza e per il futuro rapporto tra me e voi. Anche qui, come per il primo viaggio in auto, l’imprinting, cioè il primo impatto, è fondamentale. Anche se questa volta, per primo impatto, intendiamo un lasso di tempo un po’ più lungo che riguarda i primi giorni….. e anche il primo mese, almeno.

Sì, perché anche qui dobbiamo affrontare un duplice aspetto: quello della prima accoglienza e quello dell’educazione. Noi cani, come ho già avuto modo di sottolinearti, siamo eterni bambini. E, come i bambini, dobbiamo essere sì coccolati e trastullati ma anche educati e sgridati. Pure con qualche sculaccione, quando serve…. Ma non temete, basterà osservare alcune semplici REGOLE DI BASE (vedi il capitolo successivo) e tutto sarà più semplice.

La presa di coscienza e conoscenza dell’ambiente familiare deve avvenire sotto la vostra supervisione già dal mio primo ingresso in casa. E, soprattutto, in modo graduale. Ecco perché sarebbe utile che, almeno nei primi dieci giorni, in casa ci sia sempre qualcuno che sappia badare a me, anche di notte. I primi giorni saranno per me quelli più difficili, dove la sensazione di abbandono tende a prendere il sopravvento. Soprattutto la notte dove il buio e il silenzio non aiutano. Sarebbe pertanto opportuno che, le prime notti, un componente della famiglia si sistemasse con un giaciglio provvisorio nello stesso ambiente a me destinato (attenzione, non il contrario!). Questo mi darà sicurezza e tranquillità, aiutandomi ad abituarmi in fretta alla mia nuova sistemazione. Dopo qualche notte, una volta che mi sarò addormentato, potete cominciare a riguadagnare il vostro letto, lasciando magari la porta di collegamento aperta in modo da avvertire eventuali miei lamenti. In questo caso, restate con me fino a che non mi addormento di nuovo e poi tentate… l’ennesima fuga. 

Nelle ore diurne, invece, dovrete starmi un po’ più con il fiato sul collo per farmi capire come comportarmi. 

ATTENZIONE – premessa fondamentale: io, anche se tenerone e morbidoso, NON SONO UN GIOCATTOLO. Né per voi, né tanto meno per i vostri bambini. NON confondete mai questi due piani: quello del gioco e quello dell’educazione.  Non potete pretendere che io ne capisca la differenza. Ripeto ancora: noi cani agiamo per istinto e per abitudine. Se un comportamento vale la prima volta, poi vale sempre. 

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